The night song of the day #361
25 Maggio 2025
Sono tornato dalla montagna, e passare dai boschi e dai campi di grano alla skyline della città illuminata è affascinante. Sono sul terrazzo con le luci spente, da un lato vedo i grattaceli di Porta Nuova con le guglie del Duomo e dall’altra le luci della città che declina verso la periferia, sullo sfondo delle montagne in lontananza.
Ci sono delle questioni che mi turbano. Sono sempre stata una persona molto ligia alle regole. Spugna fai questo e io lo faccio, Spugna fai quello e io lo faccio, Spugna non fare quello e io non lo faccio. Negli ultimi anni mi sono reso conto, però, che molte delle regole che mi vengono imposte sono palesemente nell’interesse di chi mi sta obbligando a rispettarle.
E allora mi domando: “ma è giusto che io rispetti tutte queste regole? È giusto che allinei la mia morale a un’etica che mi viene imposta? Chi può impormi la sua etica? Lo stato? La famiglia? La scuola? La Chiesa? Chiunque può impormi liberamente la sua etica senza che io possa dire nulla?”
Per chi non lo sapesse, l’etica è l’espressione della volontà del gruppo di potere. Detto in parole semplici, chi ha il potere e desidera qualcosa cerca di obbligare le altre persone a dargliela o a lavorare per lui. Quindi prima di tutto bisogna capire chi ha abbastanza potere per obbligarmi ad adeguare la mia morale alla sua etica.
La morale, invece, è diversa per ogni persona, contiene una lista di azioni e accanto un giudizio e un movente per ognuna di esse. Per dirla semplice, nella mia morale è scritto se Spugna, quando è in classe, può alzarsi e fare la pipì addosso al suo vicino di banco o no (giudizio) e qual è il suo movente. In questo caso il movente, cioè quello che fa muovere Spugna, è strettamente biologico, ovvero lo stimolo incontenibile di fare la pipì. Il giudizio dovrebbe essere “no”, quindi quando a Spugna venisse in mente di farlo la sua morale dovrebbe dire di “no”, anche se il movente, ovvero lo stimolo biologico, gli dicesse di muoversi, Spugna dovrà arrivare al bagno.
Ma fino a che punto la morale di una persona, che quando nasce è composta soltanto da giudizi e moventi “biologici” che derivano dalla natura dell’uomo (DNA), si deve assoggettare a un’etica che spesso e volentieri è totalmente diversa e in aperto conflitto?
Perché dovrei rimanere vergine fino al matrimonio quando la mia morale, quando nasco, prevede che a 12-13 anni mi riproduca il prima possibile? Giusto per fare un esempio semplice.
“You know the day destroys the night
Night divides the day
Tried to run, tried to hide”
Qual è il grado di conflitto tra etica e morale che continuano ad alternarsi come la notte e il giorno? Spugna bravo bambino che fa tutto quello che gli viene detto? Spugna ribelle che non fa nulla di quello che gli viene detto? Spugna calcolatore che si muove col bilancino e cerca di fare solo i propri interessi?
Questo è uno dei temi cardine su cui si interroga l’umanità dalla notte dei tempi. I Romani risponderebbero che “virtus in medio stat” e che quindi anche il livello di conflitto tra etica e morale dovrebbe stare in un giusto equilibrio. Ma se nessuna delle due parti molla, raggiungere un compromesso intermedio risulta impossibile e la ribellione (o la guerra) diventa inevitabile.
“Break on through to the other side”
Seguaci di TikTok e di Trash italiano, discepoli della D’urso, tronisti mancati e pubblico della De Filippi riflettete. Si potrà forse imporre un’etica anche con la manipolazione senza l’uso della coercizione? Un uccellino mi dice di sì, soprattutto se non si è abbastanza intelligenti da capirlo.
Spero che se vi metto un bonazzo siate manipolati da lui per il giusto. Nel frattempo si è accesa una luce in un appartamento di fronte al mio terrazzo e c’è un bonazzo che ha acceso la luce e si sta spogliando proprio di fronte a me. So cosa prevede l’etica per questi casi, ma la mia morale non è d’accordo, forse sarà per colpa dei Doors che girano in sottofondo.
Correva l’anno 1967
Doors - Break on through (to the other side)