The night song of the day #429

29 Agosto 2025

Benvenuti alla sagra delle stelle cadenti, dove per cinquanta centesimi potrai comprare una salamella e vincere la tua statua equestre.

(#410) Stavo camminando nella solita piazza, quella che mi divide dalla palestra e un obbrobrio mi appare al posto di una delle poche aiuole verdi milanesi. Un insieme di vecchi pali arrugginiti deturpa il paesaggio e il mio umore. Odio quando mi levano del verde.

Però sono colpito. Quei pali sono un memoriale. Continuare a santificare i propri militanti è una delle rare cose intelligenti fatte dagli attuali politici.

I cristiani ci hanno insegnato come fare di un morto un martire e di un martire un santo. Un metodo rodato da quasi duemila anni, che ha dato ottimi risultati. Perché non copiarlo?

“Quando un popolo non ha più un senso visuale del suo passato si spegne.” (C. Pavese)

Quindi teniamolo acceso.

Il senso visuale sostiene la narrativa che diventa un Matrix, in cui il gruppo di potere controlla gli ologrammi. Perché il passato è come i morti, non può più parlare. Mentre i vivi non vedono che illusioni fabbricate.

Una ricerca sommaria, che esclude le vie, riporta come solo a Milano ci siano settantotto monumenti e targhe commemorative di esponenti di sinistra e solamente due di centrodestra.

Da notare che metà di queste targhe sono dedicate a persone con un’esistenza quantomeno dubbia e l’altra metà a chi ha vinto la guerra, solo per il fatto di aver vinto. Ma quando il ricordo sbiadisce, resta alle nuove generazioni il solo valore simbolico della targa.

Perché la gente purtroppo parla, non sa di che cosa parla, ma parla di una leggenda che una volta era una stella cadente.

Abbiamo di fronte a noi uno dei pilastri del mondo.

(#361, #400) Ogni essere umano vorrebbe imporre la propria etica, però pochi capiscono che è la manipolazione che regge l’imposizione e non la coercizione. Tant’è che la maggior parte degli uomini segue i precetti di Étienne de La Boétie.

Ma non tutti sono svegli come Saulo di Tarso. Colui che creò l’etica cristiana, colui che capì come riuscire ad applicarla, con quale utilità e che introdusse il concetto di “santo”. Tanto che lui è diventato il più importante tra loro. San Paolo.

Probabilmente non lo sono nemmeno i politici che hanno deliberato questi monumenti. In genere sono droni che ripetono slogan. Ma il primo di loro, quello che nel dopoguerra ha inserito nel DNA del suo partito l’obbligo di santificare i propri martiri, forse non è stato un genio, ma quantomeno aveva studiato il manuale di storia, probabilmente in un liceo di gesuiti.

Allora la battaglia non è tanto di trovare un futuro martire, ma nel riuscire a crearlo. Ugualmente funziona per gli avvenimenti passati. Cosa c’è di meglio di santificarli per chiudere la bocca alla verità storica.

Di questo dovremmo fare tesoro anche noi, nella nostra vita di poveri mortali. Santificare le persone importanti della famiglia e gli avvenimenti cardine della sua storia sarebbe una pratica con cui mantenere unita la famiglia e con cui tramandare i suoi valori.

Tutte le volte che si santifica si crea una ricorrenza, e le ricorrenze vanno festeggiate, sempre.

Cosa c’è di meglio di festeggiare? Una bella sagra, dove “per puro caso” potresti vincere una statua equestre. We want you.

“There's a party going on right here,
a celebration to last throughout the years,
so bring your good times and your laughter too,
we gon' celebrate your party with you, come on now,
celebration,
let's all celebrate and have a good time.”

Correva l’anno 1980

Kool & The Gang - Celebration