The night song of the day #462

24 Ottobre 2025

Sui tifosi

(#417) Tra i vari archetipi di fini che la società offre alla popolazione, c’è quello di dedicare la propria vita a un simbolo.

Il più importante simbolo è la religione. Con i suoi precetti e le sue liturgie riesce a riempire la vita di tante pecorelle smarrite.

“Non vi è bene più grande della virtù, né male più grande del vizio: chi possiede la virtù, anche se in catene, è libero e felice. Vivere secondo natura è vivere secondo virtù, poiché la natura ci ha donato la ragione come guida e sovrana.” (Zenone di Cizio)

(#384) Purtroppo le religioni riprendono le fondamenta stoiche, la cui dimostrazione è fallace. Ipse Dixit. Due entimemi concatenati con ipotesi omesse. La natura ci ha infatti donato anche l'Es freudiano oltre alla ragione.

Qui risiede la crisi della vocazione e quella della fede.

In un tempo di abbondanza la privazione diventa dissonante e viene sovrastata dalla ricerca del piacere. La virtù è ridisegnata dall’etica vigente. Torna di moda la concorrenza.

“Il piacere è il principio e il fine della vita felice.” (Epicuro)

L’epicureismo prende il sopravvento:

“Quando diciamo che il piacere è il bene supremo, non intendiamo i piaceri dei dissoluti o quelli sensibili, ma l’assenza di dolore nel corpo e di turbamento nell’anima.” (Epicuro)

ma c’è un problema:

“Dove va ora? Dove andiamo noi?
Lontano da tutti i soli?
Non cadiamo forse continuamente? E all’indietro, di lato, in avanti, da tutte le parti?
C’è ancora un alto e un basso?
Non vaghiamo forse come attraverso un nulla infinito?
Non sentiamo ancora il vuoto dello spazio?
Non si è fatto più freddo?
Non viene continuamente notte e sempre più notte?

Non dobbiamo accendere lanterne al mattino?
Non sentiamo ancora il rumore dei becchini che seppelliscono Dio?
Non sentiamo ancora l’odore della putrefazione divina?
Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso!” (Nietzsche)

Quando un simbolo muore, Dio è morto, l’essere umano perde il suo fine. Ne segue un periodo di smarrimento, a volte di ricerca, fin quando la disperazione prende il sopravvento. Si smette di cercare o si prende il primo sulla strada.

Un politico, una setta, una squadra di calcio, poco cambia.

Come un palazzo comunista dopo la guerra, un nuovo simbolo verrà eretto in fretta e furia, per colmare il vuoto esistente, ma in un nuovo contesto epicureo.

Allora i tifosi rinascono dalle macerie. Sposano una nuova liturgia che torna a riempire la loro vita. Ma diversa dalla precedente. Ricca di attese, riti scaramantici, eccessi, tensioni. Qualcosa che li renda vivi, che scateni le passioni, che liberi l’ES.

Gli stadi si sostituiscono alle cattedrali e la tribù si ritrova ciclicamente a pregare. Il vuoto della vita è stato colmato. Non bisogna più decidere cosa fare, ma seguire i fratelli.

Sempre sia lodato, il nuovo simbolo adottato.

La canzone di stasera viene da uno degli album metal più importanti di tutti i tempi. Prestata a una delle tribù del tifo più assatanate dello sport, che qui mostra per intero la sua liturgia epica.

Correva l’anno 1991

Metallica - Enter Sandman